16/05/2019
LA SETA TRA CINA E OCCIDENTE
Giovedì 16 maggio alle ore 17.30 si terrà alla Biblioteca Internazionale "La Vigna" la conferenza "La seta tra Cina e Occidente". Prosegue così un filone, quello della seta, che da alcuni anni "La Vigna" sta affrontando grazie al contributo del proprio Consiglio scientifico e di studiosi ed esperti di livello internazionale.
L'arrivo documentato della sericoltura nella penisola italiana (allevamento del baco da seta e produzione dei filati relativi) si situa nell'XI secolo in Calabria. Il viaggio dalla Cina attraverso l'Asia fu assai lento, con un inizio nel III secolo d.C. e con un seguito di molti secoli a tappe consecutive, attraverso un percorso geografico nel Medio e Vicino Oriente che molto tempo dopo sarà denominato "Via della Seta".
Una volta in Italia, tra '400 e '500 la seta divenne una straordinaria fonte di ricchezza, di lavoro e di produzioni di altissimo livello.
La presenza, radicata da noi pressoché ovunque, fu particolarmente massiccia nell'Italia prealpina, dal Piemonte al Friuli. L'Italia divenne allora il maggior produttore di filo di seta del Mediterraneo e alla metà dell'800 il secondo esportatore mondiale di seta dopo la Cina.
Si deve anche sottolineare come l'arrivo della sericoltura di matrice cinese si portava appresso una serie di credenze, di miti, di culti, di leggende che sostenevano e rendevano pressoché esclusivo il ruolo delle donne come maestre in quella produzione, un ruolo rimasto inalterato sino ad almeno gli anni iniziali del '900.
Dopo l'introduzione di Giovanni Lugi Fontana, presidente del Consiglio scientifico de "La Vigna", interverranno Claudio Zanier dell'Università di Pisa (La seta dalla Cina all'Italia: un trasferimento tecnologico molto complesso) e Flavio Crippa, esperto di tecnologie tessili (L'industria serica in Occidente tra la crisi della pebrina nell'800 e i profondi mutamenti del '900).